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Cattedrale Cortona

CHIESE E MONASTERI

Cattedrale

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Cattedrale
Piazza Duomo 52044 Cortona

Telefono 0575 603256


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Il 19 giugno 1325 papa Giovanni XXII istituì la diocesi di Cortona. Nella bolla pontificia si decretò che la chiesa di S. Vincenzo, tenuta fino ad allora dai benedettini di S. Flora di Arezzo, divenisse chiesa cattedrale di Cortona.
La chiesa di S. Vincenzo era posta poco fuori delle mura cittadine, nel borgo detto di S. Vincenzo, lungo l'antica strada che scendeva a Camucia.
Il santo che vi si venerava fin dall'alto medioevo era il celebre martire e diacono spagnolo Vincenzo (22 gennaio), come risulta dai documenti dell'archivio capitolare aretino e dal calendario liturgico cortonese. Solo per motivi di prestigio, in epoca tardomedievale, si fece qualche riferimento a un ipotetico vescovo di Cortona dell'età antica, di cui non esiste traccia nei documenti. Ipotesi che è stata riproposta recentemente, senza fondamento.
Nel famoso disegno del Berrettini del 1634, in cui Cortona è rappresentata "a volo d'uccello", si può notare che S. Vincenzo era una grande basilica a tre navate, con campanile a torre quadrata nel fianco destro e con un portico davanti alla facciata.
Per la scomodità del luogo e per il deterioramento progressivo dell'edificio, quantomento romanico, i cortonesi chiesero nel 1502 al papa di trasferire in città la sede cattedrale. Se ne fece portavoce in particolare il vescovo Guglielmo Capponi, che riuscì nell'intento.
Infatti papa Giulio II, con sua bolla del 9 giugno 1507, trasferì il titolo di cattedrale dalla Chiesa di S. Vincenzo nella Pieve di S. Maria in Cortona. La chiesa era stata preparata per questa traslazione da molto tempo. Infatti nel corso del 1400 maestri fiorentini della scuola del Brunelleschi, o forse Giuliano da Sangallo, avevano trasformato l'edificio romanico in una grande chiesa rinascimentale, che ricorda S. Lorenzo di Firenze. La chiesa è a tre navate, con sei campate; le colonne sono monoliti di pietra con capitello e pulvino, di gusto brunelleschiano. È lunga 47 metri, larga 18, alta 16 nella navata centrale. La volta a botte della navata centrale è opera del 1701; il magnifico pavimento marmoreo è del 1765. La facciata è piuttosto modesta, a conci di pietra serena. Vi si possono notare anche alcune strutture dell'antico edificio romanico, che doveva essere di notevole valore (il Vasari parla di Nicola Pisano).
Caratteristica e significativa la torre campanaria quadrata, opera di Francesco Laparelli del 1564, con un concerto di 8 campane.
Il 29 aprile 1607 il vescovo Filippo Bardi consacrò solennemente la nuova cattedrale, dedicandola a S. Maria Assunta, come ricorda anche una lapide posta al di sopra della porta laterale del duomo.
L'interno è ricco di numerose opere d'arte. L'altar maggiore è un magnifico lavoro di Francesco Mazzuoli, del 1664; le tavole e le tele che corredano gli altari laterali sono del Signorelli, di Andrea del Sarto (?), del Cigoli, dell'Allori, dello Zuccari, del Berrettini, di Salvi Castellucci. Bello il pulpito ligneo, del Mezzanotte (1524). Finite all'estero invece le due stupende vetrate del Marcillat.
Peggiore sorte è toccata al "Duomo Vecchio". Dopo la soppressione della parrocchia di S. Vincenzo nel 1785 ad opera del granduca Pietro Leopoldo, l'antico e venerabile tempio venne abbattuto. Sul luogo dove insisteva la chiesa fu costruita una villetta, nelle cui strutture si possono ancora notare alcuni resti dell'antico edificio. Un grande frammento di ciborio del sec. IX, con iscrizione carolingia, è stato portato al Museo dell'Accademia Etrusca. Dalla singolare bellezza di questo reperto si può intuire la magnificenza dell'antica cattedrale.

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